Sci> Sulle piste della Grande Guerra

Il Col di Lana

Il Col di Lana
Quasi 100 km attorno al Col di Lana

Passare un giorno intero con gli sci ai piedi senza mai ripetere piste già percorse alla scoperta di incontaminate bellezze paesaggistiche. Sono tanti i cosiddetti “domaines skiables” dell’arco alpino, veri e propri paradisi dello sci itinerante che consentono eccitanti escursioni. La più famosa resta quella del Sella del Ronda che costituisce il classico coronamento della settimana bianca nelle valli ladine immerse nello splendido scenario delle Dolomiti. Ma altra meta ambita per gli appassionati dello sci è il Giro della Grande Guerra che in pochi anni ha richiamato migliaia di sciatori da ogni parte del mondo. Soprattutto tedeschi, ma anche inglesi, belgi, americani ed i soliti immancabili giapponesi. Ne abbiamo incontrati tanti lungo lo spettacolare anello ideato da Silvano Rudatis, vulcanico operatore turistico di Alleghe, un autentico artista della neve e dello sci. Ci voleva un personaggio estroso come lui per ideare una valida alternativa al Giro del Sella Ronda. Dove c’è Silvano Rudatis ogni occasione è buona per sperimentare qualcosa di nuovo, lanciarsi in nuove e spettacolari avventure. Quando nel 1998 ideò questo spettacolare tour probabilmente neanche lui immaginava un simile successo. Il percorso è un immenso ovale che si snoda intorno al Col di Lana, la montagna simbolo del primo conflitto mondiale. Si scia sotto le pareti imponenti delle più belle cime dolomitiche: Marmolada, Lagazuoi, Tofane, Padon, Civetta, Pelmo, Cinque Torri, Sella. Montagne conosciute in tutto il mondo che ancora oggi custodiscono, nelle caverne e nelle gallerie, l’eco dei lamenti, delle preghiere e delle speranze di uomini che tanto hanno dato alla Patria. Montagne oggi segnate da piste di rara bellezza ma che circa 100 anni fa rimbombavano di colpi di artiglieria dei nostri alpini e dei kaiserjager austriaci. “Wonderful, extraordinary, exciting” gli aggettivi più ricorrenti tra i numerosi sciatori stranieri che abbiamo incontrato lungo le piste della nostra storia.
Al di là delle eccitanti discese, praticabili anche con lo snow board, il giro porta a riscoprire quelle memorie storiche toccando lungo il percorso i camminamenti, i fortini, le feritoie, costruiti dai soldati italiani e austriaci per far fronte al nemico e alle intemperie. Si può partire indifferentemente da una delle località che cingono il Col di Lana: Alleghe, Zoldo Alto, Cortina, Corvara, Arabba, Malga Ciapela. Il giro è praticabile sia in senso orario (78-100 km di lunghezza, 25-41 di piste, 16-23 di impianti, 36 con skibus) che antiorario (84,5-99 km, 34,5-43 di piste, 20-26 di impianti, 28,5 con skibus, 1,5 traino con cavalli). E’ preferibile il secondo, più bello ed eccitante. Per completarlo ci vogliono circa sei ore e mezzo, compresa un’ora di pausa pranzo. Partendo in senso antiorario con la cabinovia da Alleghe ed esplorata l’area dello Sky Civetta (90 km. di piste) si prende lo sky bus da Pescul al rifugio Fedare. Saliti all’Averau si scende direttamente al Passo Falzarego per prendere la funivia che porta al Lagazuoi. La discesa dell’Armentarola, (circa 9 km) che lascia senza respiro in mezzo ad un paesaggio incantato, si conclude con il traino dei cavalli a San Cassiano. Si risale poi al Piz Sorega per raggiungere il Pralongià sino al Passo Campolongo. Il giro prosegue attraverso Arabba, Porta Vescovo, Passo Padon, Passo Fedaia fino a raggiungere Malga Ciapela, sotto la Marmolada. Con una piccola variante si può salire fino ai 3342 m. della Regina delle Dolomiti per ridiscendere fino a Malga Ciapela lungo la più lunga pista d’Europa: oltre 13 km. L’ultima forte emozione la riserva il tratto finale, tre chilometri tra le imponenti pareti di ghiaccio dei Serrai di Sottoguda da dove con lo skibus si rientra ad Alleghe.
Carlo Monteverde