Ciclismo> Vuelta di Spagna: nuovo trionfo italiano con Alessandro De Marchi

Ancora Grand’Italia alla Vuelta di Spagna: dopo la doppietta in volata di Elia Viviani, è toccato ad Alessandro De Marchi (Bmc Racing Team) brindare al successo nell’undicesima tappa di 208 chilometri, la più lunga e faticosa di questa edizione andata in scena da Mombuey a Ribeira Sacra al termine di uno straordinario assolo dopo essere stato a lungo in fuga.

Dopo un inizio di gara a ritmo folle, a una media di 49 km/h nella prima ora, la fuga di giornata ha preso corpo dopo un centinaio di chilometri con De Marchi ed altri 18 compagni d’avventura: Nicolas Roche e Dylan Teuns, compagni di squadra del corridore 32enne friulano, oltre a Jhonatan Restrepo (Team Katusha Alpecin), Franco Pellizotti (Bahrain-Merida), Nans Peters (AG2R-La Mondiale), Omar Fraile (Astana), Rafal Majka (Bora-Hansgrohe), Thibaut Pinot, Léo Vincent (Groupama-FDJ), Tiesj Benoot (Lotto Soudal), Jack Haig (Mitchelton-Scott), Winner Anacona (Movistar), Ryan Gibbons (Dimension Data), Pierre Rolland (Education First-Drapac), Sergio Henao (Team Sky), Bauke Mollema (Trek-Segafredo), Sergio Pardilla (Caja Rural-Seguros-RGA) e Mikel Bizkarra (Euskadi-Murias).

Il vantaggio massimo dei 19 attaccanti è stato di oltre 4 minuti ma sull’ultima salita finale della giornata (l’Alto del Mirador de Cabezoas), De Marchi è partito all’attacco prima di essere raggiunto da Restrepo poco prima dello scollinamento.

Il friulano e il colombiano hanno guadagnato subito 50 secondi sugli ex compagni di fuga ma negli ultimi 5 chilometri De Marchi è riuscito a togliersi di ruota Restrepo con una determinazione tale da riassaporare a distanza di tre anni il gusto della vittoria.

“Penso che sia stato il successo più difficile che ho ottenuto da quando sono professionista. Devi essere fortunato e poi devi avere le gambe oltre la testa. Non vincevo da tre anni ma ci ho sempre provato e perso un po’ di fiducia. La presenza di Roche e Teuns nella fuga principale è stata la chiave del successo ma non ero sicuro di poter staccare Restrepo perché è piuttosto veloce. Andare da solo all’attacco è stata l’unica opzione possibile e ce l’ho fatta”. Queste le parole del 32enne De Marchi, soprannominato il “Rosso di Buja” alla quarta vittoria in carriera da quando è professionista dal 2013, la terza alla Vuelta di Spagna. Corridore insostitubile come uomo squadra e cacciatore di fughe, De Marchi alla Vuelta ha trovato ancora il terreno fertile per attaccare e per raggiungere l’apice della forma con l’obiettivo di rivestire la maglia azzurra e ricoprire un ruolo importante nella nazionale di Davide Cassani in proiezione degli imminenti mondiali di Innsbruck in Austria.

A 59 secondi dal vincitore, gran bel terzo posto di tappa per Franco Pellizotti (il “Delfino di Bibione”, friulano come De Marchi) che punta anche lui alla maglia azzurra per il Mondiale, regalandosi un podio nella sua ultima stagione da professionista con la Bahrein Merida in attesa di salire in ammiraglia nel 2019 con la medesima formazione bahreinita: “I miei compagni di fuga erano tutti corridori di alta qualità e non è stato facile sorprendere i tre atleti della Bmc che hanno giocato al meglio le proprie carte. Quando De Marchi e Restrepo hanno attaccato, purtroppo ho perso il momento. Mi sento molto bene e sono felice di terminare la mia carriera professionistica nel migliore dei modi dove posso ancora dare qualcosa a questo sport che ho sempre amato”.

La maglia rossa di leader è rimasta sulle spalle del britannico Simon Yates che conserva 1 secondo su di vantaggio su Alejandro Valverde (Spa, Movistar Team) e 14 secondi su Nairo Quintana (Col, Movistar Team) mentre Fabio Aru (UAE Team Emirates) ha perso due posizioni nella generale arrivando staccato dai migliori (13.ma posizione a 1’49” da Yates) dopo dieci tappe sin qui disputate.

Buona gara di Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) che ha provato per due volte ad andare in fuga: “Giorno dopo giorno la condizione sta migliorando e oggiAggiungi un appuntamento per oggi volevo mettermi alla prova. Non ci sono riuscito ma vuol dire che ci riproverò”.

Luca Alò
06/09/2018