Ciclismo> Il Lombardia: vittoria “monumentale” per il danese Jakob Fulgsang

Dopo la Liegi-Bastogne-Liegi nel 2019, il danese Jakob Fulgsang dell’Astana ha potuto esultare nella Classica Monumento più dura e difficile dell’estate post lockdown: il Lombardia.

Un unicum inusuale tra il caldo e la celeberrima classica delle Foglie Morte (appellativo meno consono dato il periodo estivo) che doveva disputarsi come tradizione ad ottobre, di scena sul percorso tradizionale da Bergamo a Como di 231 chilometri, ricco di asperità con il Colle Gallo, il Colle Brianza, il Ghisallo, il Muro di Sormano, il Civiglio e il San Fermo della Battaglia per un Lombardia che è sempre la Classica Monumento d’eccellenza a livello internazionale insieme alla Milano-Sanremo (disputata l’8 agosto scorso), il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix e la Liegi-Bastogne-Liegi (in programma ad ottobre in concomitanza con il Giro d’Italia).

L’ultima corsa di agosto targata RCS Sport, giunta all’edizione numero 114, ha dato vita ad uno scontro generazionale tra corridori di esperienza pluriennale (Vincenzo Nibali, Fabio Aru e Jakob Fulgsang) e giovani emergenti (Giulio Ciccone, Mathieu Van der Poel e il baby prodigio classe 2000 Remco Evenepoel, sfortunamente uscito di scena a causa di una rovinosa caduta in discesa).

Prima della partenza da Bergamo, l’intera carovana ha osservato un doveroso minuto di raccoglimento per ricordare le vittime della pandemia nella zona d’Italia piu colpita dal Covid-19 in pieno lockdown.

Grande caldo e ritmo sostenuto con la lunga fuga di giornata promossa da Petr Vakoc (Cze, Alpecin-Fenix), Davide Gabburo (Androni Giocattoli-Sidermec), Joseph Rosskopf (Usa, CCC Team), James Piccoli (Can, Israel Start-Up Nation), Florian Stork (Ger, Team Sunweb), Alexander Riabushenko (Blr, UAE Team Emirates), Andrea Pasqualon (Circus-Wanty Gobert), Daniel Savini (Bardiani-CSF Faizané), Emmanuel Morin (Fra, Cofidis), Denis Nekrasov (Rus, Gazprom-Rusvelo) e Marco Frapporti (Vini Zabù/KTM) che è terminata a 70 chilometri dal traguardo.

Prima importante scrematura del gruppo dei migliori sulla salita per la Madonna del Ghisallo sotto la spinta della Deceuninck-Quick Step ma le ripidissime pendenze del Muro Sormano hanno fatto ancor più selezione con l’avvantaggiarsi di un plotoncino con tutti i migliori dentro: George Bennett (Nzl, Jumbo-Visma), Aleksander Vlasov (Rus, Astana), Jakob Fuglsang (Den, Astana), Remco Evenepoel (Bel, Deceuninck-Quick Step), Rafal Majka (Pol, Bora-Hansgrohe), Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), Bauke Mollema (Ola, Trek-Segafredo), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Michael Woods (Can, EF Pro Cycling), Richard Carapaz (Ecu, Team Ineos) e Mathieu Van der Poel (Ola, Alpecin-Fenix).

La progressione di Nibali in discesa, dopo lo scollinamento dal Muro di Sormano, ha creato non poche difficoltà tra i battistrada. A tenere tutti in apprensione l’agghiacciante caduta di Evenepoel: arrivando largo in curva, l’alta velocità lo ha proiettato in avanti per poi urtare la sporgenza del muro di protezione di un ponte e poi finire al di là della strada. Nonostante il volo di sei metri, è stato vigile all’arrivo dei soccorsi ma senza perdere conoscenza.

Nel frattempo davanti si è formato il sestetto al comando Nibali, Ciccone, Mollema, Vlasov, Bennett e Fuglsang ma verso la vetta del Civiglio il trio della Trek Segafredo ha ceduto all’accelerazione di Fuglsang con Bennett subito reattivo e Vlasov che ha pagato una leggera flessione di rendimento per poi riaccodarsi sui due attaccanti.

Sull’ultima salita di giornata al San Fermo della Battaglia, Fuglsang si è sbarazzato definitivamente di Bennett che, a sua volta, non è stato in grado di rispondere all’audace iniziativa del danese argento olimpico a Rio 2016 nella prova in linea.

La forza di attaccare e di fare la differenza: a confezionare un capolavoro da padrone assoluto della corsa è stato proprio Fulgsang con una grandissima lucidità e le gambe migliori rispetto agli altri pretendenti alla vittoria: “Questo successo per me è un capolavoro, veramente una grande vittoria – ha dichiarato Fulgsang, primo vincitore danese de Il Lombardia nell’albo d’oro, professionista dal 2008 con 26 vittorie – Ero in forma e non mi sono lasciato sfuggire l’occasione. Sapevo di avere delle buone possibilità anche perché avevamo una squadra molto forte. Alexandr Vlasov ha fatto un ottimo lavoro, abbiamo staccato i corridori della Trek-Segafredo e non ci siamo fatti riprendere. Sapevo che in volata avrei potuto battere George [Bennett], quando ha provato ad attaccare sul San Fermo della Battaglia ho capito che stava finendo le energie, quindi ho accelerato e l’ho messo in difficoltà. Prima dell’attacco decisivo, avevo visto che Vincenzo Nibali non stava troppo bene: allora ho capito che forse tra tutti i corridori davanti ero quello che stava meglio. In questa stagione difficile con un calendario pieno di gare riprogrammate sono felice di aver già vinto una corsa importante come questa”.

Una vittoria sfiorata con tanta grinta, determinazione e la voglia di far emergere il lato migliore della sua combattività per Bennett: “Un’ottima settimana per me nel complesso, dopo la vittoria al GranPiemonte di mercoledì e il secondo posto di oggiAggiungi un appuntamento per oggi, non posso restare deluso di questo podio. In corsa ho pensato che per provare a vincere, dal momento che ero davanti con due corridori dell’Astana, avrei dovuto provare a staccarli per non arrivare con loro in una volata a tre. È stata una bella gara e mi sono divertito. Al momento c’è un po’ di delusione per il secondo posto ma sono sicuro che quando ripenserò a questa settimanaAggiungi un nuovo appuntamento per questa settimana, non potrò che essere felice delle mie prestazioni prima di tornare a fare il mio compito di gregario al Tour”.

Talento e grinta da vendere per il terzo arrivato Vlasov: “Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra, siamo stati uniti e abbiamo sempre corso davanti. L’anno scorso avevo finito terzultimo, quest’anno terzo, ho fatto un bel passo in avanti e sono felice”.

La corsa nel finale è stata macchiata da un altro spiacevole episodio: dopo la caduta di Evenepoel, vittima di un incidente Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe) che ha riportato la frattura della clavicola vedendosi tagliare la strada da un’automobilista ignara dello svolgimento della corsa, nel momento in cui il corridore tedesco stava percorrendo la discesa dal San Fermo verso il traguardo.

Per quanto concerne le attuali condizioni di salute di Evenepoel, tornato in Belgio per continuare la degenza, il giovanissimo corridore della Deceuninck-Quick Step ha riportato la frattura del bacino e una contusione al polmone destro, terminando con anticipo la stagione che lo avrebbe visto tra i sicuri protagonisti al Giro d’Italia e dopo aver portato a casa la vittoria al Giro di Polonia e alla Vuelta a Burgos nel dopo lockdown.

ORDINE D’ARRIVO 114°LOMBARDIA

1° Jakob Fuglsang (Dan, Astana Pro Team) 231 chilometri in 5.32’54” media 41,354 km/h

2° George Bennett (Nzl, Team Jumbo-Visma) a 31”

3° Aleksandr Vlasov (Rus, Astana Pro Team) a 51”

4° Bauke Mollema (Ola, Trek-Segafredo) a 1’19”

5° Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) a 1’40”

6° Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo) a 3’31”

7° Maximilian Schachmann (Ger, Bora-Hansgrohe) a 4’31”

8° Diego Ulissi (UAE Team Emirates) a 5’20”

9° Ben Hermans (Bel, Israel Start-Up Nation) a 6’00”

10° Mathieu Van der Poel (Ola, Alpecin-Fenix) a 6’28”

11° Alessandro De Marchi (CCC Team) a 6’51”

12° Antwan Tolhoek (Ola, Team Jumbo-Visma) a 8’15”

13° Richard Carapaz (Ecu, Team Ineos)

14° Simon Clarke (Aus, EF Pro Cycling) a 10’05”

15° Jesus Herrada (Spa, Cofidis) a 10’09”

16° Dario Cataldo (Movistar Team) a 10’18”

18° Lorenzo Rota (Vini Zabu’ KTM)

19° Wilco Kelderman (Ola, Team Sunweb)

24° Rafal Majka (Pol, Bora-Hansgrohe) a 10’31”

26° Jacopo Mosca (Trek-Segafredo) a 11’04”

27° Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo)

29° Michael Woods (Can, EF Pro Cycling) a 12’56”

30° Simone Petilli (Circus-Wanty Gobert)

37° Nicola Conci (Trek-Segafredo) a 13’19”

39° Andrea Garosio (Vini Zabu’ KTM) a 14’28”

Luca Alò
17/08/2020