Alla Parigi – Roubaix numero 121 la magnifica supremazia di Mathieu Van der Poel

Paris Roubaix 2024 - 121st Edition - Compiegne - Roubaix 259,7 km - 07/04/2024 - Mathieu Van Der Poel (NED - Alpecin - Deceuninck) - photo Luca Bettini/SprintCyclingAgency©2024

Altro capolavoro confezionato alla maniera forte di Mathieu Van der Poel alla Parigi – Roubaix numero 121. L’ormai nota e temuta classica del pavè e delle pietre, ribattezzata con l’appellativo di “l’Inferno del Nord”, ha celebrato per il secondo anno consecutivo l’impresa titanica del corridore olandese e campione del mondo in carica dell’Alpecin Deceuninck, al culmine della sua fuga vincente negli ultimi 60 dei 259,7 chilometri dell’intero tracciato con 55,7 chilometri di pavè suddivisi in 29 settori.

Edizione 121 velocissima con la media oraria più alta di sempre (47,802 km/h) complice anche il vento a favore e con il gruppo che ha lasciato andare fino al chilometro 121 la fuga di Per Strand Hagenes (Team Visma-Lease a Bike), Rasmus Tiller (Uno-X Mobility), Kasper Asgreen (Soudal Quick-Step), Marco Haller (BORA – hansgrohe), Liam Slock (Lotto Dstny), Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan Team), Kamil Małecki (Q36.5 Pro Cycling Team), Kasper Asgreen (Soudal Quick-Step) e Dušan Rajović (Bahrain – Victorious).

È avvenuto senza troppo caos il passaggio alla Foresta di Arenberg, al centro di tante polemiche per l’introduzione di una chicane all’ingresso del settore numero 19 di pavè e smorzare la folle velocità del gruppo ed evitare le cadute come accaduto nelle passate edizioni.

Dal settore in pavè numero 13 di Orchies, Van der Poel ha dato l’ennesima dimostrazione della sua classe salutando la compagnia e capitalizzando il suo capolavoro fino all’ingresso trionfale nel velodromo, suggellando ancora di più la meravigliosa accoppiata con il Fiandre vinto nel giorno di Pasqua.

Con Van der Poel imprendibile e al suo sesto trionfo in una Classica Monumento dal 2020 ad oggi (1 Sanremo, 3 Fiandre e 2 Roubaix), sono riusciti ad emergere tra i principali inseguitori Jasper Philpsen (Alpecin Deceuninck), Mads Pedersen (Lidl-Trek), Nils Politt (UAE Team Emirates) e Stefan Kung (Groupama FDJ) che si sono assicurati le posizioni finali dalla seconda alla quinta con Kung leggermente più defilato rispetto agli altri tre contrattaccanti.

Gli itlaliani non hanno avuto fortuna e sono usciti di scena per via di una caduta prima di affrontare i 29 settori di pavè: Elia Viviani della Ineos Grenadiers, Alberto Bettiol della EF Education EasyPost e Jonathan Milan della Lidl-Trek costretti al ritiro. Miglior italiano all’arrivo è stato Andrea Pasqualon della Bahrain Victorius, 50° a 9’34” da Van der Poel.

ORDINE D’ARRIVO 121°PARIGI – ROUBAIX

1° Mathieu Van der Poel (Ola, Alpecin – Deceuninck) 259,7 km in 5.25’58” media 47,802 km/h

2° Jasper  Philipsen (Bel, Alpecin – Deceuninck) a 3’00”

3° Mads  Pedersen (Dan, Lidl – Trek)

4° Nils  Politt (Ger, UAE Team Emirates)

5° Stefan  Küng (Svi, Groupama – Fdj) a 3’15”

6° Gianni  Vermeersch (Bel, Alpecin – Deceuninck) a 3’47”

7° Laurence  Pithie (NZl, Groupama – Fdj) a 3’48”

8° Jordi  Meeus (Bel, Bora – Hansgrohe) a 4’47”

9° Søren  Wærenskjold (Nor, Uno-X Mobility)

10° Madis  Mihkels (Est, Intermarché – Wanty)

11° John Degenkolb (Ger, Team Dsm-Firmenich PostNL)

12° Fred Wright (GBr, Bahrain – Victorious)

13° Dries Van Gestel (Bel, Totalenergies)

14° Yevgeniy Fedorov (Kaz, Astana Qazaqstan Team)

15° Tim Wellens (Bel, UAE Team Emirates)

17° Thomas Pidcock (GBr, Ineos Grenadiers) a 6’20”

21° Alexander Kristoff (Nor, Uno-X Mobility) a 6’28”

50° Andrea Pasqualon (Bahrain Victorius) a 9’34”

71° Edoardo Affini (Team Visma-Lease a Bike) a 11’44”

72° Luca Mozzato (Arkea B&B Hotels)

Credit fotografico Luca Bettini/Sprint Cycling Agency

A cura di Luca Alò