Giro d’Italia Women 2024: al Blockhaus gioia per Bradbury

a L’Aquila resa dei conti finale tra Longo Borghini e Kopecky

Le big di classifica del Giro d’Italia Women 2024 si sono impossessate totalmente della scena di un tosto arrivo in salita a quota 1.664 metri del Blockhaus: prima con la vittoria di tappa di Neve Bradbury, poi l’infinito duello tra Elisa Longo Borghini e Lotte Kopecky con la campionessa del mondo che si è piazzata al secondo posto ed ha guadagnato due secondi di abbuono, portandosi a 1 secondo dalla maglia rosa, terza all’arrivo.

Il tutto alla vigilia dell’ultima fatica da Pescara a L’Aquila di 117 chilometri, tappa aperta a qualsiasi scenario con le ultime salite del Giro da superare tra Forca di Penne e Castel del Monte. Da non sottovalutare il finale tortuoso e l’ultimo chilometro in ascesa dentro il centro cittadino aquilano.

Salita iconica d’Abruzzo, scoperta dal Giro maschile nel 1967 con il trionfo di Eddy Merckx, il Blockhaus è stato teatro di arrivo per la prima volta in assoluto di una corsa professionistica femminile ed ha assunto la denominazione di “Cima Strada” in onore della pioniera Alfonsina Strada che corse il Giro d’Italia di 100 anni fa.

Dopo la partenza da Lanciano (di grande impatto l’addobbo con tappeti di colore rosa e rosso nel centro della città frentana al passaggio della carovana) e il passaggio all’unico traguardo volante di giornata posto a Manoppello vinto da Claire Steels (Movistar Team), il gruppo maglia rosa, forte di una ventina di unità, è salito ad andatura regolare durante il primo scollinamento al gran premio della montagna di Passo Lanciano che se lo è aggiudicato – Justine Ghekiere (Bel, AG Insurance – Soudal Team), neo leader della classifica delle scalatrici in virtù del ritiro di Clara Emond (EF Education Cannondale) che guidava la graduatoria dei gpm nelle precedenti tappe.

È stata la seconda ed ultima ascesa verso il Blockhaus a scremare i valori in campo con l’affondo vincente in solitaria di Bradbury negli ultimi 10 chilometri (arrivo del Blockhaus valevole anche come gpm) risalendo al terzo posto della generale. Dietro l’atleta australiana, un altro avvincente round tra Lotte Kopecky e Longo Borghini che hanno fatto la volata con la strada in salita fin sotto l’arrivo, piazzandosi rispettivamente al secondo e al terzo posto. Altra atleta italiana tra le migliori una stremata Gaia Realini della Lidl-Trek (ottava), sospinta dall’affetto del pubblico amico e dal calore familiare dei suoi genitori, dopo aver speso tutte le proprie energie per mettersi a completa disposizione della maglia rosa e compagna di squadra Longo Borghini.

Giornata sottotono per Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ – Suez), Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM Racing) e Juliette Labous (Team Dsm-Firmenich PostNL) che hanno perso secondi e posizioni nella classifica a tempo mentre è entrata nella top-10 Realini attestandosi all’ottavo posto a 3’19” da Longo Borghini.

“Sono orgogliosa di me stessa. Non avrei mai creduto di poter vincere una tappa al Giro, e per questo sono estremamente felice. Oggi è stata una giornata molto dura, probabilmente la più difficile che ho passato in bicicletta. Ho attaccato per cercare di vincere la tappa, ma ora tutto cambia anche in ottica classifica generale” ha commentato Bradbury alla seconda vittoria da professionista, 26 giorni dopo il suo primo successo: la 3°tappa del Tour de Suisse.

Così la maglia rosa Longo Borghini: “È stata una giornata durissima, ma sono ancora in Maglia Rosa. Sapevo che Lotte Kopecky sarebbe andata forte, era migliorata molto in salita già l’anno scorso. La nostra è una sfida su molti terreni, lei è più veloce di me e oggi ha sfruttato questa sua qualità”.

PREMIO ALFONSINA STRADA – CIMA STRADA

Neve Bradbury, neo maglia bianca di miglior giovane under 25, si è aggiudicata il premio “Alfonsina Strada” per la prima atleta a passare sulla Cima Strada, il Blockhaus. E sempre in onore di Alfonsina Strada è stata realizzata dallo street artist Matteo Filippeschi, in arte Dela Vega, un’installazione artistica che recita “DON’T STOP” e ritrae la storica atleta che andò a competere con gli uomini nell’edizione 1924 del Giro d’Italia. Il cartello è stato posizionato all’interno della strada parco al culmine dei 2.068 metri del Blockhaus, nelle vicinanze del Rifugio Pomilio.

ORDINE D’ARRIVO 7°TAPPA LANCIANO – BLOCKHAUS

1° Neve Bradbury (Aus, Canyon/SRAM Racing) 120 km in 4.17’34” media 27,953 km/h

2° Lotte Kopecky (Bel, SD Worx-Protime) a 44″

3° Elisa Longo Borghini (Lidl Trek)

4° Pauliena Rooijakkers (Fenix-Deceuninck) a 1’07”

5° Antonia Niedermaier (Canyon/SRAM) a 2’02”

6° Juliette Labous (Fra, Team Dsm-Firmenich PostNL)

7° Niamh Fisher-Black (NZl, SD Worx-Protime) a 2’05”

8° Gaia Realini (Lidl Trek) a 2’15”

9° Mareille Meijering (Ola, Movistar Team) a 4’20”

10° Mavi Garcia (Spa, Liv AlUla Jayco)

13° Monica Colonel Trinca (Bepink Bongianni) a 7’56”

14° Erica Magnaldi (UAE Team ADQ) a 8’20”

CLASSIFICA GENERALE DOPO LA 7°TAPPA

1° Elisa Longo Borghini (Lidl-Trek) 20.42’43”

2° Lotte Kopecky (Bel, SD Worx-Protime) a 1”

3° Neve Bradbury (Canyon/SRAM Racing) a 1’12”

9° Pauliena Rooijakkers (Ola, Fenix-Deceuninck) a 1’34”

4° Juliette Labous (Fra, Team Dsm-Firmenich PostNL) a 49”

5° Antonia Niedermaier (Ger, Canyon//SRAM Racing) a 1’06”

7° Niamh Fisher-Black (NZl, SD Worx-Protime) a 1’29”

8° Gaia Realini (Lidl-Trek) a 1’44”

9° Cecilie Uttrup Ludwig (Dan, FDJ-Suez) a 38”

10° Mavi Garcia (Spa, Liv Alula Jayco) a 1’33”

13° Monica Colonel Trinca (Bepink Bongianni) a 2’30”

15° Erica Magnaldi (UAE Team ADQ) a 12’19”

LE MAGLIE UFFICIALI DEL GIRO D’ITALIA WOMEN 2024

Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Polti – Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek).

Maglia Rossa, leader della Classifica a Punti, sponsorizzata da zondacrypto – Lotte Kopecky (Bel, SD Worx-Protime).

Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Justine Ghekiere (Bel, AG Insurance – Soudal Team).

Maglia Bianca, leader della Classifica Giovani, sponsorizzata da Autostrade per l’Italia – Neve Bradbury (Aus, Canyon//SRAM Racing).

Credit fotografico LaPresse

A cura di Luca Alò