Remco Evenepoel e Kristien Faulkner sul trono olimpico di Parigi 2024 nella prova in linea

Con l’impareggiabile sfondo della Tour Eiffel, Belgio e Stati Uniti sono state le due nazioni che hanno spadroneggiato nella prova in linea dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 con le medaglie d’oro conquistate da Remco Evenepoel nella gara maschile e di Kristen Faulkner in quella femminile.

A soli 24 anni, già iridato su strada nel 2022 e in carica nella prova contro il tempo, il belga Evenepoel ha scritto la storia delle Olimpiadi e del ciclismo internazionale andando a realizzare una mitica doppietta d’oro, una settimana dopo il trionfo a cronometro in questa edizione dei Giochi Olimpici. I tentativi di fuga, gli scatti e gli inseguimenti non sono mancati nell’arco dei 270 chilometri del tracciato olimpico. Con l’iridato Mathieu Van der Poel (Olanda) e Wout Van Aert (Belgio) ad aprire il gas sul circuito comprendente la salita di Montmartre, fatta tre volte negli ultimi 60 chilometri, successivamente è filato via come un razzo Evenepoel che ha fatto gara a sè per prendersi la vittoria, seppur con l’imprevisto di un cambio di bici a causa di una foratura quando mancavano 4 chilometri al traguardo. Dopo il brivido, la gioia del trionfo e in posa davanti all’iconica Tour Eiffel per Evenepoel. Tra due ali di folla festante, lungo lo spettacolare e monumentale Trocaderò, la Francia ha festeggiato i suoi atleti andati a medaglia: Valentin Madoaus per l’argento e il campione europeo Christophe Laporte per il bronzo.

Per i colori azzurri, Alberto Bettiol ha terminato in 23°posizione con il gruppo dei primi a 2’20” dal vincitore, più dietro Luca Mozzato in 50°posizione a 7’23”. Elia Viviani, protagonista di un’azione personale nella prima parte della gara, non ha portato a termine la prova in ottica pista per puntare tutto sull’omnium (oro nel 2016 ai Giochi di Rio de Janeiro e bronzo nel 2021 a Tokyo).

Al femminile, sulla distanza di 158 chilometri, colpo a sorpresa della tenace statunitense Kristen Faulkner, anche lei in beata solitudine fino al traguardo di Trocaderò dopo due passaggi sull’ascesa di Montmartre. La copertina d’inizio gara è stata tutta per le due sorelle afghane Yulduz e Fariba Hashimi che sono andate in fuga intorno al chilometro 35 per lanciare un messaggio di speranza per le donne del loro paese.

Col passare dei chilometri, si è scatenata la bagarre tra le big con Faulkner partita in contropiede ai meno tre dal traguardo verso la conquista della medaglia d’oro, approfittando di un momento di indecisione tra Marianne Vos (Olanda), Kata Blanka Vas (Ungheria) e Lotte Kopecky (Belgio) che erano in compagnia dell’atleta statunitense. Per i restanti gradini del podio, argento a Vos che ha regolato allo sprint d’un soffio l’iridata Kopecky (coinvolta poco prima in una caduta e costretta ad inseguire per tutto il tempo) e Vas.

Per l’azzurra Elisa Longo Borghini nono posto a 3’05” dalla vincitrice, a ridosso delle migliori ma senza nascondere la propria delusione: “Ci tenevo tanto a fare bene, invece mi sono trovata in una giornata no. Improvvisamente, sul più bello, si è spenta la luce. Mi dispiace, soprattutto per gli appassionati. Non c’è stato nulla che non ha funzionato se non le mie gambe. Chiedo scusa a tutti i tifosi, a chi ha lavorato per me in questi giorni, ma oggi non ne avevo. Ogni volta che vesto la maglia azzurra, voglio dare il meglio e oggi mi sento di non essere riuscita a farlo”.

Il gruppo è arrivato alla spicciolata con le altre italiane all’arrivo: Elena Cecchini (25°) a 5’00”, Elisa Balsamo (54°) e Silvia Persico (55°) a 8’15”.

Photo Luca Bettini/SprintCyclingAgency©2024

A cura di Luca Alò