Baseball, le emozioni e il racconto di Samuel Aldegheri al debutto in MLB

Da Verona una storia di umiltà, sacrificio e determinazione: Samuel Aldegheri si racconta a FIBS.it dopo il suo esordio in MLB con i Los Angeles Angels
“Il partente degli Angels è Samuel Aldegheri, da Verona, la città di Romeo e Giulietta, ma la storia d’amore di Samuel è con il baseball”.
Così ha esordito il commentatore di Apple TV nell’introduzione di Samuel Aldegheri, il primo lanciatore nato e cresciuto sportivamente in Italia ad esordire in MLB.
La storia d’amore di Samuel con il batti e corri ha preso una svolta epocale in poche ore giovedì 29 agosto: la chiamata nei Majors, l’annuncio degli allenatori della sua squadra, la notizia che riempie tutti i social e poi il primo ingresso in una clubhouse di MLB, in cui mai era entrato nella sua vita. “Sono stato convocato urgentemente dai coach. Non sapevo quale fosse il motivo, ma pensavo che potesse riguardare una promozione. Mi hanno detto che sarei stato il partente degli Angels venerdì. Ho lasciato la stanza, ho fatto rapidamente le valigie e da Madison (Alabama) sono partito a prendere il volo programmato tre ore dopo”, racconta Aldegheri.
Trascorsa una notte dal suo debutto contro Seattle ad Angel Stadium, Samuel può dichiarare di essere un giocatore di MLB: “Sono tante emozioni insieme da elaborare. Sono emozioni difficili da descrivere”, ha dichiarato Aldegheri nell’intervista rilasciata nel sabato mattina californiano con un volto sorridente e raggiante. “Ho iniziato adesso a rendermi conto di essere stato partente in Major League e che sto facendo parte della storia del baseball italiano”.
La pietra miliare di Samuel Aldegheri è di enorme rilevanza. Per i cestisti la promozione in MLB è paragonabile all’approdo in NBA, ma ci sono delle fondamentali differenze. La situazione si può equiparare ad un esame a numero chiuso con 280 posti (numero di giocatori totali nei roster in MLB) e con più di 2500 candidati (giocatori con contratto pro). Immaginiamo di dover competere ogni giorno e di essere pronti sempre al 100%. Superare il taglio è difficile, entrare fra quei 280 è un privilegio e un onore, nonché una rarità visto che tra gli italiani nati e cresciuti capaci di questa impresa ce n’è stato uno solo e si chiama Alex Liddi.
Dal muretto del campo di San Martino Buon Albergo, dai campionati e dalle Nazionali giovanili, una storia di sacrificio e di fatica nata e sviluppata in Italia. Nel 2019, pochi mesi dopo l’esame di maturità, Aldegheri ha firmato il contratto professionistico che lo ha catapultato negli Stati Uniti con la franchigia degli USA. Poi la lunga pausa per il Covid, il cameo in Italia a Parma e poi un momento cruciale che ha messo a dura prova la motivazione di Samuel: l’infortunio alla spalla nel 2021 e un recupero travagliato che lo ha visto fermarsi durante Spring Training 2022 e che ha lasciato dubbi sul suo prosieguo. “Ricordo che durante la riabilitazione, dopo un paio di mesi, chiamai i miei genitori e dissi loro che non sapevo se ce l’avrei fatta. Poi, parlando con loro, con la mia ragazza, sono stato incoraggiato a lottare, a fare in modo che col tempo tutto si sistemasse e di cogliere quest’opportunità di realizzare il mio sogno” ha raccontato Aldegheri.
Il 22enne veronese ha colto l’opportunità e il rientro in campo è stato un graduale miglioramento che lo ha proiettato nelle graduatorie dei migliori prospetti dell’organizzazione dei Philadelphia Phillies prima e dei Los Angeles Angels poi. Nell’inverno scorso e nella stagione 2024, iniziata in Singolo A “alto” (High-A), è cominciato un salto di qualità che lo ha portato fino ai Bigs. “Ho lavorato tanto sul cambio durante la off-season. Ho migliorato il mio arsenale e ora dispongo di quattro lanci (fastball, curva, slider e cambio, ndA) e ho un buon feeling nella zona”.
La famiglia è proprio uno dei perni fondamentali nella crescita di Samuel: una presenza costante di supporto nel percorso del ragazzo, in maniera particolare con un fratello maggiore che tutti avrebbero voluto avere al proprio fianco. Tuttavia il baseball non è sempre stato visto come un lavoro: “A mia mamma facevo notare ieri che lei voleva che io trovassi una scuola e decidessi quale lavoro fare, ma io insistevo che volevo diventare un giocatore di baseball. Alla fine, ci ho sempre creduto e ho avuto ragione io”, racconta il 22enne. “Pian piano hanno iniziato a crederci sempre più anche i miei genitori. Mio fratello Mattia ha sempre creduto in me sin da piccolo ed è uno dei pilastri della mia vita. Alla fine della partita ho guardato i miei e gli ho detto: ‘Ce l’ho fatta!’. Mi è dispiaciuto che non ci fosse Mattia, ma spero che ci sia presto un’occasione in cui ci sia anche lui”.
Forte l’emozione anche di Severino Aldegheri, padre di Samuel e Mattia, una delle anime del baseball a San Martino Buon Albergo, che è arrivato con volo last minute assieme alla moglie e alla fidanzata di Samuel pochi minuti prima del playball: “È stata un’emozione grandissima indubbiamente come puoi immaginare però quando provi questi brividi guadagni dieci anni di vita. Penso ai ragazzi giovani italiani che giocano a baseball e spero che vedere questo possa spingerli a crederci perché nulla è impossibile”, ha affermato ai nostri microfoni nel mezzo del suo frenetico viaggio per LA.
Sostenuto da lontano, nella dura vita da professionista, sono stati cinque anni di lavoro per Samuel, in cui ha incrociato tanti giocatori e allenatori diversi, in cui ha dovuto sfidare tanti avversari e soprattutto i suoi limiti, ma uno dei leitmotiv è sempre stata la consapevolezza e la convinzione di poter arrivare fino alla cima dell’iceberg. I suoi occhi lo suggerivano chiaramente già quando nel 2020 apparve per la prima volta davanti alle telecamere di FIBSTV e nel 2023 una storia su The Athletic lo dipingeva come un atleta fortemente convinto di diventare un giocatore di Major League. Con questa semplicità Aldegheri ha conquistato la prima pagina del sito MLB.com ed è finito di diritto nei libri di storia di baseball italiano. Ora il suo auspicio è di poter vedere altri giovani come lui intraprendere la stessa strada: “Come ho detto ieri, l’importante è crederci sempre perché se ci sono riuscito io tutti possono compiere i propri sogni. A tutti i giovani italiani che stanno giocando professionalmente faccio un grande in bocca al lupo e credo che il vero messaggio sia quello di tenere testa bassa e lavorare duro perché solo col lavoro sodo prima o poi si raggiungono i risultati”.
Il pensiero di Samuel è rivolto anche all’azzurro dell’Italia che ha già vestito nella categoria U18 e in un altro paio di occasioni. “Purtroppo non è stato possibile esserci al Classic 2023 e mi è dispiaciuto, ma ci sono davanti appuntamenti importanti come il Classic 2026 e i Giochi Olimpici a Los Angeles 2028 e sicuramente voglio far parte della squadra nazionale”, ha confidato Samuel.
Il pitcher mancino lavora ora per recuperare dopo la sua prima partenza in attesa di sapere come andrà avanti il suo percorso. “Non ho ancora ricevuto indicazioni sul prossimo passaggio. Analizzeremo la mia partenza con i coach e poi vedremo il da farsi. So che c’è ancora da lavorare tanto, ma sono ancora giovane e non sono preoccupato. Sono contento di aver raggiunto questo traguardo, so che posso migliorare e mi voglio concentrare sulle prossime partite”.
Guarda avanti il giovane Aldegheri. Ha dimostrato coi fatti che i sogni possono diventare realtà e adesso si prepara a volare, assieme agli angeli, nella città degli angeli.

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