Basket> La Virtus Roma si butta via

Consultinvest Pesaro-Acea Virtus Roma 89-87 (17-30, 39-51, 63-71)
Consultinvest Pesaro: Ross 8, Myles 27, Basile, Musso 15, Caverni ne, Raspino 11, Judge 10, Williams 8, Reddic 10, Tortù ne. All. Dell’Agnello.
Acea Virtus Roma: Ejim 5, Triche 9, Jones 18, D’Ercole, Sandri 5, De Zeeuw 14, Kushchev ne, Finamore ne, Gibson 12, Stipcevic 16, Morgan 8, Pullazi ne. All. Dalmonte.

Terza sconfitta in campionato per l’Acea Virtus Roma, che all’Adriatic Arena perde 89-87 contro la Consultinvest Pesaro dopo essere stata in vantaggio di 17 lunghezze nel primo tempo.

La Virtus avanza subito sul +5 con Triche e Gibson, Pesaro risponde con Musso ma Stipcevic allunga dalla lunetta. Il primo strappo capitolino arriva grazie al parziale di 8-0 tra primo e secondo quarto con i canestri di Morgan, Gibson, Stipcevic e Jones, Pesaro va a segno con Ross e Musso ma due triple di Stipcevic valgono il massimo vantaggio di +17. Sul finire del secondo periodo sono Myles e Reddic a trovare i canestri che permettono alla Consultinvest di limare lo svantaggio e andare al riposo 39-51.
Al ritorno sul parquet i padroni di casa recuperano terreno con Myles e Judge, Jones mantiene il distacco in doppia cifra ma Pesaro accorcia con Ross, poi espulso per doppio fallo tecnico. I marchigiani trovano il -6 con Myles, Roma raddoppia il vantaggio con due triple di De Zeeuw ma la Consultinvest risponde ancora con Myles. A metà dell’ultimo quarto Pesaro mette a segno un break di 12-0 che vale il sorpasso, l’Acea replica con Jones dalla lunetta ma Myles e Raspino difendono il vantaggio. A un secondo dal termine Jones ottiene i liberi del possibile l’aggancio ma non riesce a centrare la rimonta.

Queste le parole di coach Dalmonte al termine dell’incontro: «Dobbiamo comprendere un aspetto fondamentale che va al di là del lato tecnico, cioè capire l’importanza di un possesso durante la partita, che sia un terzo fallo stupido nel secondo periodo, una situazione che ti porta a perdere un uomo e concedere 4 punti negli ultimi 5” di un tempo o la durezza mentale di affrontare il rientro di Pesaro in partita. Quello che ci manca è la forza mentale e la presenza per chiudere le gare o gestire il finale, come successo sia mercoledì sia stasera. Nel terzo quarto Pesaro ci ha ucciso nei rimbalzi d’attacco, questi sono elementi che non possiamo regalare in una partita a cui abbiamo dato la giusta interpretazione nei primi 20’.
L’analisi critica non toglie i meriti della Vuelle, ma fa male realizzare che molto è stato deciso dalla voglia, dall’intensità e dalla volontà prima ancora che dall’aspetto tecnico. In questo senso possiamo recriminare sull’ostinazione nel tiro da 3, forse dovuta alle buone percentuali del primo tempo, e all’aver concesso rimbalzi in attacco alla Consultinvest nel terzo quarto, perché da lì Pesaro ha visto la luce che l’ha spinta a recuperare la partita».

Ufficio Stampa